domenica 1 aprile 2012

Troppo, cane di città



(liberamente tratto da storie vere lette nella cronaca dei quotidiani…)
La storia che segue è stata illustrata tempo fa dai bambini della classe II elementare di Cusano Milanino della Maestra Vita Coppola.


Troppo è un simpatico cane di città. Si chiama così perché il giorno in cui è arrivato in casa, il Papà, già arrabbiato per il lavoro che lo stanca molto, per le spese che aumentano e per la pagella di Carlo, aveva urlato: "Troppo è troppo!..." e se ne era uscito sbattendo la porta di casa arrabbiatissimo. 


Così Troppo gli è rimasto come nome, anche se in realtà è un cane magro magro e muscoloso. E Troppo è rimasto a vivere con la sua nuova famiglia: non gli sembra vero di averne trovata una! Aveva avuto una vita difficile fino a quel giorno, era stato abbandonato due volte e sì che era molto affezionato alle famiglie in cui viveva, anzi aveva una gran nostalgia di loro. 


Ogni tanto ripensava ai bambini e ai ragazzi e si domandava se lo ricordavano. Poi era rimasto a lungo per le vie della città, nutrendosi come poteva e schivando gli accalappiacani quando li vedeva avvicinarsi.  


Quando aveva visto la Mamma con le gemelle aveva avuto una buona impressione e aveva deciso di seguirle. Così si era trovato nella loro casa, con grande gioia delle bambine e di Carlo, il loro fratello. E aveva deciso di mettercela tutta per non farsi mandare via anche da loro: purtroppo un cane non di razza spesso viene trattato con disprezzo e abbandonato quando non serve più.


Da quel giorno, anche grazie ai suoi sforzi, i rapporti in casa sono molto migliorati e tutto fila liscio come nelle migliori famiglie. Forse Troppo ha portato anche un po’ di fortuna, perché il Papà è stato promosso e ora il suo lavoro è meno faticoso e più gratificante, Carlo si è messo a studiare e i suoi voti sono migliorati, la Mamma è più contenta di vedere la sua famiglia distesa e allegra. 


Marta e Federica, le gemelle, vanno tutti i giorni all’asilo, accompagnate dalla Mamma e da Troppo.



Oggi è un giorno come un altro, nella calma del mattino Troppo se ne sta sdraiato sul tappeto della sala e dormicchia davanti alla televisione che racconta i fatti delle persone (mai di cani che sarebbe molto più interessante per lui… possibile che nessuno si renda conto che anche un cane ha i suoi interessi e che qualche programma gradevole anche per lui sarebbe una bella idea! In fondo nessuno ha mai calcolato quanti sono i cani davanti alla TV durante le diverse ore del giorno).


Ad un tratto si sente uno strano rumore nella stanza delle gemelle, dove la Mamma sta rifacendo i letti. Troppo, sempre all'erta come ogni cane che si rispetti, e fedele ai suoi buoni propositi, si precipita a vedere cosa sia successo. La Mamma sta dormendo sul pavimento, idea stravagante per un essere umano, ma dorme in modo strano, e Troppo capisce subito che è una situazione di emergenza. 



Dopo aver riflettuto un momento decide che da solo non può fare granché, che deve chiedere aiuto. Senza pensarci su più di tanto, va in cucina dove c’è una porta-finestra che dà sul balcone e che Carlo gli ha insegnato ad aprire. Una volta sul balcone si mette ad abbaiare a più non posso, che tradotto in umano significa: "Aiuto!... Aiuto!...". 


I vicini non sono abituati a sentirlo abbaiare e per di più il tono della sua voce ha qualcosa di strano e preoccupante. Così, parlandosi da un balcone all'altro, decidono di chiamare il 112 e di chiedere l’intervento dei Carabinieri.








 Pochi minuti dopo arriva una pattuglia: sfondata la porta si trovano davanti Troppo che li guida dalla Mamma.


 I Carabinieri si prendono subito cura di lei, la rianimano e la fanno trasportare in Ambulanza al Pronto Soccorso: la Mamma è salva.





"Avete un cane prezioso e molto intelligente, diranno più tardi i Carabinieri al Papà. Ha salvato la vita a sua moglie, meglio di quanto avrebbe fatto un essere umano che forse avrebbe tentato di spostarla o di rianimarla provocando lesioni gravi".

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Poco tempo dopo a Troppo hanno conferito una medaglia.


In realtà a lui sarebbe piaciuto un osso o un buon piatto di spezzatino con gli spaghetti, ma gli umani, per la maggior parte, conoscono poco i loro compagni a quattro zampe e qualche errore lo commettono ancora.










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