martedì 1 novembre 2011

La Zebra e la Scimmietta


Molto tempo prima che tutti noi venissimo al mondo vivevano in un paese lontano una scimmietta e una zebra. Erano amiche da sempre e nessuna delle due si ricordava quando la loro amicizia era nata.

La zebra e la scimmietta giocavano sempre insieme.


Quando la zebra voleva fare una galoppata nella pianura la scimmietta le saltava in groppa e insieme correvano a perdifiato. Quando la scimmietta voleva arrampicarsi sugli alberi e saltare da un ramo all’altro, la zebra guardava in su e le diceva: "Ti vedo! Sei vicino al casco di banane"


oppure: "Ti vedo, sei vicino a quel grande fiore bianco…"


La scimmietta portava alla zebra i frutti degli alberi più alti, che la zebra non avrebbe potuto raggiungere e la zebra era sempre pronta a portare la scimmietta dove voleva, anche molto lontano.

 Gli altri animali della foresta scuotevano la testa: non poteva durare un’amicizia del genere, la scimmietta e la zebra erano troppo diverse, ciascuna aveva le sue abitudini. Le altre zebre dicevano: "Cosa vai a fare con quell’animale, non vedi che ha quattro mani e neanche un po’ di criniera?..." Le altre scimmie dicevano: "Cosa vai a fare con quella zebra, non vedi che non ha neanche una mano e che non può arrampicarsi sugli alberi?"

La loro amicizia non privava le due della loro libertà: in una vera amicizia è molto importante che ciascuno mantenga i suoi spazi.  Alla zebra piaceva molto l’erba della pianura e pur sapendo che era pericoloso, perché c’era sempre il leone in agguato, andava spesso a fare le sue galoppate e laute merende. La scimmietta da parte sua adorava saltare da un albero all’altro, da una liana all’altra, le piacevano i manghi maturi e le banane e passava molto tempo in cima agli alberi.




E la zebra e la scimmietta continuavano ad essere vere amiche, a dispetto di tutto e di tutti.

Un giorno che la zebra stava brucando tranquillamente l’erba fresca, il leone la vide, sola in mezzo al prato e decise di farne il suo pranzo. Si appostò nei cespugli in attesa del momento propizio per slanciarsi fuori e sbranare l’incauta zebra. 





Ma la scimmietta vide dalla cima del suo albero la scena: non esitò un attimo e gridando e gesticolando tentò di avvertire la zebra. Questa si accorse del pericolo, ma il leone è troppo veloce e lei sapeva che avrebbe perso: si vedeva già fra le sue fauci.





Allora la scimmietta si precipitò giù dall’albero e saltando da una liana all’altra passò e ripassò sotto il naso del leone che si distrasse cercando di levarsela di torno. 



La zebra ebbe così il tempo di fuggire. L’aveva scampata bella, grazie alla sua amica che aveva rischiato la vita per salvarla.

Da quel giorno le zebre cominciarono a pensare che in fondo anche se le scimmie non hanno la criniera non è poi così grave e le scimmie furono molto orgogliose di sapere che se volevano potevano essere molto utili, anche grazie alle loro quattro mani. E tutte vissero meglio, essendosi accorte che potevano contare le une sulle altre nel momento del pericolo. 







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